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INFEZIONI CORRELATE AGLI ACCESSI VASCOLARI

 

La batteriemia, definita come infezioni del circolo ematico (BSI – Blood Stream Infection), è una condizione associata ad alta mortalità ed è un evento altamente impattante per le organizzazioni sanitarie in quanto si traduce in un esito sfavorevole in termini di qualità dell’assistenza. Negli Stati Uniti, queste condizioni causano oltre 600 morti ogni giorno divenendo una delle principali cause di mortalità tra i pazienti assistiti [1].
Si stima che tra il 15 e il 30% di tutte le batteriemie acquisite in ospedale siano associate a dispositivi intravascolari [2], sia di tipo centrale sia di tipo periferico, con un aumentato rischio nelle unità di terapia intensiva (ICU) e per servizi quali ematologia, oncologia e nefrologia, nonché negli ospedali universitari con oltre 500 posti letto [3].
L'infezione del flusso sanguigno associata alla linea centrale (CLABSI) è un'infezione confermata in laboratorio che si sviluppa almeno i 2 giorni successivi l'inserimento del catetere venoso centrale [4].
È una complicanza comune associata con un aumento del costo delle cure, una degenza ospedaliera prolungata e un aumento della mortalità [5]. Si stima che 250.000 casi di CLABSI si verifichino negli Stati Uniti ogni anno, con un tasso di mortalità del 10 % [6].
Le linee periferiche presentano tassi di complicanze compresi tra il 2,5% e il 42%. Tra queste complicazioni, fino al 30% dei casi comprende indurimento sottocutaneo o flebite [7].
Secondo vari studi pubblicati, i microrganismi che più frequentemente causano infezioni correlate ai dispositivi intravascolari, sono gli stafilococchi coagulasi negativi e lo Staphylococcus aureus (2/3 di tutte le infezioni), i bacilli Gram-negativi (20%) e i lieviti [8].

 
 
Riferimenti bibliografici del testo

 
Per approfondire
 

Studi e revisioni

 

Documenti, rapporti e Linee Guida

 

[Ultimo aggiornamento: Agosto 2021]