La mortalità entro il primo mese di vita è sempre stato un elemento critico, sia per le infezioni ricorrenti che per l’assenza di assistenza idonea al parto [1].
Oggi le infezioni neonatali rappresentano ancora un’importante causa di morbilità e mortalità, specialmente se consideriamo i nati pretermine a basso peso, che possono essere anche portatori di patologie genetiche o congenite [2]. I fattori di rischio sono molteplici, da una parte vanno considerate le innumerevoli interazioni tra i microorganismi patogeni e i meccanismi di difesa del neonato, dall’altra parte lo stato di deterioramento clinico del nascituro e le procedure invasive e i devices per la gestione clinico assistenziale, che paradossalmente concorrono ad incrementare il rischio infettivo [2]. Infine la sempre più massiva prescrizione di antibiotici nelle terapia intensiva neonatale facilita la diffusione di microrganismi multi-resistenti [3].
[1] UNICEF, ISTAT. La mortalità dei bambini ieri ed oggi. L’Italia post-unitaria a confronto con i Paesi in via di sviluppo. 2011.
[2] Shane AL et al. Neonatal sepsis. Lancet. 2017 Oct 14;390(10104):1770-1780.
[3] Katz S et al. Antibiotic Stewardship for the Neonatologist and Perinatologist. Clin Perinatol. 2021 Jun;48(2):379-391.
[Ultimo aggiornamento: Luglio 2021]
Contenuti e aggiornamenti a cura di Gaetano Ciliento e Maria Gabriela Festa